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Ecco a voi i nuovi Tambour di Louis Vuitton

La Fabrique du Temps di Louis Vuitton introduce due nuove edizioni del suo Tambour, il Taiko e il Convergence
Marzo 16, 2025 – Antonio Sasso

Cari lettori, c’è un momento nel silenzio di un atelier, in cui l’ingegno incontra la poesia. È lì che nasce qualcosa che va oltre la semplice misurazione del tempo. È in quello spazio intimo, fatto di metallo nobile, complicazioni meccaniche e visioni audaci, che prende vita l’orologeria secondo Louis Vuitton.

Quest’anno la maison francese ha alzato il sipario su due creazioni che raccontano due anime dello stesso sogno: da un lato, il Tambour Taiko Spin Time, una meraviglia visiva che pulsa come un tamburo giapponese; dall’altro, i Tambour Convergence, raffinati e silenziosi custodi di un tempo che scorre con grazia, in punta di diamante.

Tambour Taiko Spin Time: il tempo che danza nell’aria

Immaginate un’orchestra. Il palco è vuoto, poi entra un tamburo: potente, ancestrale, ipnotico. Il Tambour Taiko Spin Time nasce così, ispirato ai taiko giapponesi, ma suonato con gli strumenti dell’alta orologeria svizzera. La sua cassa, in oro bianco 18 carati, riflette la luce come seta grazie a una lavorazione precisa e minuziosa: sabbiatura, lucidature, incastri invisibili. Ogni ansa è una sfida ingegneristica, composta da due parti unite con una precisione di un decimo di millimetro.

Ma è sul quadrante che avviene la magia. Non ci sono lancette. A segnare il passaggio delle ore ci pensano dodici cubi, che ruotano su sé stessi al ritmo del tempo. Una danza silenziosa, sospesa grazie a lunghe aste invisibili che trasformano il meccanismo in uno spettacolo tridimensionale. Il risultato? Un’esperienza quasi mistica, in cui il tempo non è più lineare, ma coreografato.

C’è poi una versione che lascia davvero senza fiato: lo Spin Time Air con pavé di diamanti. Qui, oltre mille pietre preziose incastonate con precisione millimetrica, rendono ogni ora un’esplosione di luce. È un orologio che si guarda prima con stupore, poi con gratitudine.

E quando si pensa di aver visto tutto, arriva il Tambour Taiko Spin Time Antipode. Un mondo intero racchiuso in un solo quadrante: ventiquattro fusi orari rappresentati da cubi bicolore, giorno e notte indicati da sfumature sapientemente calibrate. Los Angeles e Dubai, Tokyo e Buenos Aires, Parigi e le sue antipodi: il globo si dispiega davanti agli occhi, senza fretta, ma con precisione assoluta. Non è solo un orologio: è indubbiamente un invito al viaggio.

Al suo interno, a muovere tutto questo, il calibro automatico LV 220, frutto del genio di La Fabrique du Temps. Una riserva di carica di 45 ore, una frequenza di 4 Hz, ma soprattutto un’idea nata nel 2007 e sviluppata nel tempo con pazienza e maestria. Ispirato ai vecchi tabelloni delle stazioni, il sistema Spin Time traduce il tempo in movimento e struttura. Ogni cubo che ruota è una pagina che si volta.

Tambour Convergence: la bellezza della discrezione

Poi c’è l’altra faccia del tempo. Quella che non si impone, ma si insinua con grazia. Quella che non stupisce con effetti speciali, ma conquista con il dettaglio. I nuovi Tambour Convergence sono figli di questa filosofia.

Il primo, in oro rosa, è un tributo all’essenzialità. La cassa da 37 mm si adatta con naturalezza sia a un polso maschile che femminile. La lucidatura a specchio sulla parte superiore è realizzata a mano, mentre i lati satinati danno un tocco di morbidezza. Sul quadrante, il tempo si legge attraverso due piccole finestrelle: un ritorno nostalgico agli orologi à guichet degli anni ’30, ma con un linguaggio contemporaneo.

Sul fondello in vetro zaffiro si può ammirare il calibro automatico LFT MA01.01, con finiture curate fin nei minimi dettagli e un rotore in oro rosa che si muove con eleganza, garantendo una riserva di carica di 45 ore. È un orologio che non ha bisogno di urlare. Parla sottovoce, eppure lascia il segno.

Il secondo modello, in platino e diamanti, è una dichiarazione d’amore all’artigianato più puro. La cassa è interamente incastonata con ben 795 diamanti, posizionati uno a uno con la tecnica dello snow-setting. Ogni pietra trova il suo posto in un mosaico brillante e fluido.

Ci vogliono 32 ore di lavoro per ottenere quella superficie scintillante, continua, perfetta. I dischi dell’ora, anch’essi in platino, scorrono silenziosamente sotto le guichets, completando un quadro di lusso e armonia.

Con queste due collezioni, Louis Vuitton racconta due storie diverse, ma complementari. Il Tambour Taiko incarna la sperimentazione, l’estetica teatrale, la meccanica che diventa emozione. Il Convergence sussurra eleganza, sobrietà e rispetto per la tradizione.

In entrambi i casi, però, il tempo non è più un’unità di misura. È un’esperienza da vivere. Che si tratti di un’ora che ruota su un cubo o di un numero che appare da una finestra, ogni secondo è carico di senso. Ed è proprio questo, forse, il vero lusso: poter fermarsi, anche solo per un attimo, ad ascoltare il tempo che passa. Belli, pazzeschi…difficile la scelta, non è vero?

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