Longines Conquest Heritage si rinnova: più colori, stesso fascino rétro

Non tutti gli orologi con un’anima vintage riescono a bilanciare storia e portabilità moderna. Il Longines Conquest Heritage, invece, riesce a farlo con una certa eleganza, senza strafare e senza prendersi troppo sul serio. Non è un volto nuovo nel catalogo del marchio, ma negli ultimi tempi sta vivendo una seconda giovinezza, complice un aggiornamento che ne amplia i colori, le opzioni di cinturino e la versatilità generale.

Per capirne il valore bisogna tornare al 1954, anno in cui Longines registrò per la prima volta il nome Conquest presso l’Istituto Federale Svizzero della Proprietà Intellettuale. Un passaggio importante: per la prima volta, i modelli venivano raggruppati in collezioni, con un’identità ben definita. Da allora, il nome è rimasto, e oggi copre due anime diverse: quella più moderna e sportiva, e la linea Heritage, pensata per chi apprezza il design classico con radici ben piantate negli anni Cinquanta.
Negli ultimi anni, il focus è stato soprattutto sulla Conquest contemporanea, rilanciata nel 2023 come orologio versatile, a metà strada tra sportivo e formale. Ma la versione Heritage, con la sua estetica rétro e i richiami diretti al passato del marchio, ha continuato a esistere, magari un po’ nell’ombra, ma sempre con dignità. Una discrezione che però si è interrotta con il lancio recente del Conquest Heritage Central Power Reserve, un modello che ha attirato di nuovo l’attenzione su questa parte della collezione.

Fino a poco tempo fa, la scelta era piuttosto ristretta: due dimensioni, 38 o 40 mm, e due soli colori di quadrante, nero e argento. Quest’anno Longines cambia marcia, e lo fa con decisione: la linea si espande da 4 a ben 18 referenze (escludendo l’edizione Year of the Snake), introducendo nuove varianti cromatiche e, soprattutto, la possibilità di scegliere un bracciale in acciaio.

Le due misure restano invariate, con uno spessore contenuto di 10,80 mm. La cassa in acciaio lucido mantiene una presenza classica: lunetta piatta, vetro zaffiro bombato, anse corte e proporzioni che non gridano mai “guardami”, ma sanno farsi notare da chi apprezza i dettagli. Il fondello è decorato con un medaglione in oro giallo 18 carati, inciso e smaltato a mano, raffigurante un pesce. Una scelta forse inusuale, ma sicuramente distintiva (e no, non è un indizio sulla resistenza subacquea).


Il quadrante, sempre bombato, ha un elegante effetto bicolore: una base soleil e un anello circolare spazzolato sotto gli indici triangolari applicati, bisfaccettati. Tutti i modelli presentano la data, perfettamente integrata nel disegno complessivo. Oltre alle varianti già esistenti in nero e argento, arrivano tre nuovi colori: un blu sobrio con indici e lancette rodiati, un verde intenso e un marrone caldo, entrambi arricchiti da elementi in oro rosa. Restano in gamma anche l’argento con dettagli in oro giallo e il nero con accenti in oro rosa. Ogni colore è disponibile in entrambe le dimensioni.
A muovere il tutto c’è il calibro automatico L888.5, basato sull’architettura ETA 2892. Longines lo ha aggiornato con una spirale in silicio, una frequenza di 3,5 Hz e una riserva di carica di 72 ore. Tradotto: puoi togliertelo il venerdì sera e rimetterlo il lunedì mattina senza trovarlo fermo. Una piccola libertà, che nella vita quotidiana fa comodo.

Un’altra novità importante è l’introduzione del bracciale in acciaio con maglie a H, alternanza di superfici lucide e satinate e chiusura déployante con microregolazione. Per chi invece preferisce un tocco più tradizionale, rimane disponibile il cinturino in pelle di alligatore, nero o marrone, con fibbia ad ardiglione d’ispirazione vintage.
Non si reinventa, ma si rinnova quanto basta. E in fondo, non è proprio questo il segreto per invecchiare bene?
Il Longines Conquest Heritage, in entrambe le versioni di diametro, è già disponibile al prezzo di 3.400 euro.
E voi che ne pensate del Longines Conquest Heritage?
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