Regata punk: Yema e seconde/seconde/ in mare aperto

Nel mare sempre più affollato delle collaborazioni orologiere, è raro trovare qualcosa che riesca a essere al tempo stesso nostalgico, sovversivo e perfettamente funzionante. Eppure, eccoci qui con lo Yema x seconde/seconde/ Yachtingraff, un orologio che non chiede il permesso di piacere, ma se ne frega amabilmente.

Partiamo da un punto fermo: lo Yachtingraf Croisière del 1968 non era un orologio qualunque. Era (ed è) uno strumento di bordo per regate, con un’estetica tipicamente francese, fatta di scelte audaci e di quella funzionalità che riesce a essere elegante senza sforzo.

Yema, marchio storico fondato nel 1948, è sempre stato un po’ l’enfant terrible dell’orologeria strumentale europea. Dai Superman subacquei ai modelli aerospaziali, ha sempre scelto la via meno battuta.

Ma ora, in una collaborazione che possiamo definire tanto ovvia quanto brillante, Yema si affianca a Romaric André (alias seconde/seconde/) per ridare vita allo Yachtingraf, spruzzando (letteralmente) sopra la sua storia una dose di ironia parigina a base di street art.

Sì, si chiama Yachtingraff, con due “F”. Non è un errore di battitura, ma un’ironica concessione alla cultura del graffito, e alla voglia di rompere qualche regola. Il quadrante, infatti, conserva il cuore dell’originale: quel contatore sovradimensionato per il countdown delle regate, che ora si trova a ore 9 anziché 3. Ma tutto il resto è una reinterpretazione libera, quasi un atto di ribellione.

Il contatore è stato taggato con una pennellata grossolana, vernice spessa, gocce bianche incluse. È arte o vandalismo? Probabilmente entrambi. Anche la scritta “Yema Yachtingraf” è stata sabotata con una F in più, mentre le lancette cronografiche sono dipinte tono su tono, perfettamente in palette con il caos controllato del quadrante.

Poi ci sono i pulsanti: due bombolette spray in miniatura, una rossa e una blu. Non chiedetevi se sono pratiche, chiedetevi se fanno sorridere (la risposta è sì). Sul fondello troviamo l’incisione “La Croisière, ma muse“, citazione-parodia del titolo francese della serie Love Boat (“La croisière s’amuse”), trasformata qui in dichiarazione d’intenti poetico-satirica.

Ironico? Certo. Superficiale? Assolutamente no. Anche perché sotto lo strato di spray c’è ancora un orologio vero, con la cassa da 38,5 mm in acciaio 316L, corona spazzolata, vetro zaffiro e una resistenza all’acqua di 100 metri. Il movimento? Un Seiko VK63 meca-quartz, affidabile, preciso, e.. va detto… probabilmente la scelta più sensata per un cronografo accessibile ma pronto all’azione.

La verità è che questo Yachtingraff non piacerà a tutti, e non vuole farlo. Ma proprio lì sta il suo punto di forza. È l’orologio perfetto per chi ha una collezione già seria e sente il bisogno di prendersi meno sul serio. Per chi sa che un orologio da regata non deve per forza essere ingessato nel vintage. E anche per chi è appena entrato nel mondo dell’orologeria e cerca qualcosa che dica “sono diverso”, senza doverlo gridare a tutti.

A 449 euro, disponibile in preordine dal 25 giugno 2025 con spedizioni da settembre, è difficile trovare un’alternativa altrettanto originale e ben costruita.

Yema e seconde/seconde/ hanno preso un’icona, l’hanno imbrattata con affetto e intelligenza, e il risultato è uno di quegli orologi che dividono, ma non lasciano indifferenti. Non è solo un pezzo da collezione: è una dichiarazione. E, per una volta, anche una bella risata su polso.


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