MING 20.01 Serie 5: un cronografo fuori dagli schemi

Quando nel 2017 Ming Thein – fotografo, designer e soprattutto collezionista – ha deciso di lanciarsi nel mondo dell’orologeria, l’ha fatto con un’idea chiara in mente: creare qualcosa che parlasse il linguaggio del design moderno senza tradire la sostanza meccanica dell’alta orologeria. Da lì è nato MING, marchio che in pochi anni è passato da giovane promessa a realtà solida, capace di sorprendere a ogni nuova uscita. L’ultima? Un cronografo che fa le cose a modo suo: il 20.01 Serie 5.

Già al primo sguardo si capisce che siamo nel territorio di MING: linee scolpite, proporzioni ben calibrate e quella particolare attenzione al gioco di luci e superfici che è diventata un tratto distintivo del marchio. Con 41,5 mm di diametro per 14,2 mm di spessore, la cassa in acciaio e titanio grado 5 è costruita con ben 34 componenti. A sottolineare l’identità estetica ci sono dettagli spazzolati e lucidi, una sezione centrale in DLC nero e pulsanti cronografici con trattamento PVD blu. Il tutto accompagnato dalle classiche anse a lancia, che ormai potremmo quasi chiamare “alla MING”.
Il quadrante è forse il punto dove il design prende più slancio. Fresato da un unico blocco di titanio, viene trattato con un rivestimento CVD blu e inciso ulteriormente al laser per creare un pattern a bande radiali che sembra uscito da un film di fantascienza – con un po’ di immaginazione, si potrebbe anche pensare alla turbina di un jet o al lancio della Enterprise in modalità curvatura. Di certo, ha una profondità visiva che non lascia indifferenti.

Le indicazioni dell’orario e del cronografo sono gestite da un movimento decisamente poco convenzionale: l’AgenGraphe, sviluppato da Agenhor e qui in versione 6361.M1, a carica manuale. Invece di distribuire secondi e minuti cronografici su piccoli contatori, MING ha scelto una configurazione tutta centrale: le lancette delle ore e dei minuti principali sono accompagnate da quelle cronografiche, tutte al centro, in un balletto meccanico decisamente armonico. Il sistema include una frizione migliorata e un meccanismo di accoppiamento che rendono l’utilizzo fluido, senza salti o impuntature.
Dietro al fondello in vetro zaffiro si mostra tutto il lato tecnico del calibro: ponti rivestiti in oro rosa 5N, angoli smussati lucidati a mano, leve e camme rifinite a specchio. Se vi piacciono le architetture meccaniche complesse, questo è un orologio da osservare anche dal lato B.

Di notte, invece, la scena è tutta per la luminescenza. Le lancette sono trattate con Super-LumiNova blu, mentre il vetro stesso è inciso al laser e riempito con materiale MING Polar White: al buio, il risultato è un doppio gioco di luci bianche e blu che dona leggibilità e carattere.

Il cinturino fornito di serie è in Alcantara blu scuro, con la fibbia “Flying Blade” che elimina i passanti per un look più essenziale. Nella confezione si trova anche un cinturino in caucciù FKM nero, per chi preferisce un tocco più sportivo.
Disponibile in soli 25 esemplari, il MING 20.01 Serie 5 ha un prezzo di 40.000 euro. Le consegne sono previste per agosto, quindi chi fosse interessato farebbe bene a non temporeggiare troppo: come spesso accade con le creazioni del marchio, l’orologio rischia di sparire dai radar piuttosto in fretta.
E voi che ne pensate del MING 20.01 Serie 5?
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