Lo Zenith Chronomaster Original Triplo Calendario Lapis lazzuli

Non capita spesso di vedere un cronografo moderno abbellito da un quadrante in pietra naturale. Alcuni nomi illustri pensiamo a Rolex, Omega, Bulova si sono già avventurati nell’utilizzo del meteorite, ma pochi hanno esplorato a fondo le vaste possibilità offerte dalle pietre semipreziose. In un’epoca in cui molti segnatempo solo tempo sfoggiano quadranti in materiali esotici, il mondo dei cronografi sembra essere rimasto più conservatore.
Zenith, invece, ha deciso di rompere gli schemi. In occasione del suo 160° anniversario, il marchio elvetico presenta una nuova versione del Chronomaster Original Triple Calendar, impreziosita da un quadrante in lapislazzuli referenza 03.3400.3610/51.C910. Il risultato? Un pezzo che lascia senza fiato. Sebbene questo possa essere l’unico cronografo con questa configurazione di pietra (e certamente l’unico con complicazione triplo calendario), le sue radici affondano nel passato. Nel 2019, per celebrare i 50 anni del mitico calibro El Primero, Zenith realizzò infatti un A386 in platino con quadrante in lapislazzuli, venduto poi all’asta per 250.000 franchi svizzeri, devoluti in beneficenza.

Con il modello 2025, Zenith riprende quell’idea e la evolve. Il Chronomaster Original Triple Calendar nasce come una riedizione fedele della cassa A386 del 1969, con le sue proporzioni compatte ma bilanciate: 38 mm di diametro, 46 mm tra le anse e uno spessore di 13 mm. Una curiosità storica: negli archivi Zenith esistono circa 25 prototipi di A386 dotati di calendario completo e fasi lunari. Tuttavia, all’epoca venne lanciata solo la versione semplice. È solo nel 2024 che Zenith ha finalmente portato alla luce la visione originale, declinandola in una serie di modelli con modulo calendario abbinato all’El Primero 3610. Anche la nostra collaborazione in edizione limitata, con quadrante nero e contatori in meteorite, ne è stata una prova.
Il lapislazzuli segna ora un nuovo capitolo. Diversamente dall’edizione meteorite, in cui i contatori dominavano il design, qui è la pietra a prendersi la scena. Il quadrante principale è ricavato da un’unica lastra di lapislazzuli, mentre i contatori sono realizzati in metallo lavorato a chiocciola. Il risultato è un’esplosione di blu intenso, interrotto dalle tipiche inclusioni dorate, nere e argentee della pietra, che conferiscono una texture organica e irripetibile a ogni esemplare.

Le finestrelle del calendario con il giorno, il mese e la data sono discretamente integrate: la data è visibile tra le 4 e le 5, mentre giorno e mese sono allineati in alto, con dischi blu abbinati che si fondono con il quadrante. La complicazione delle fasi lunari, poi, è incastonata nel contatore dei minuti del cronografo, con una luna lucida e stelle dorate su uno sfondo blu spazzolato: un tocco di poesia meccanica.
Essendo un calendario completo, l’orologio richiede una regolazione cinque volte l’anno (febbraio, aprile, giugno, settembre e novembre). I correttori per giorno e fasi lunari sono incassati sul lato sinistro della cassa, mentre la data e il mese si impostano dalla corona.

Al polso, questo Chronomaster mantiene la stessa presenza delle versioni precedenti. I 38 mm possono trarre in inganno: sebbene sembrino compatti frontalmente, la vista laterale rivela anse elevate e un fondello che si sporge con decisione, creando una sensazione diversa da quella di un tipico 38 mm. Non scomodo, ma sicuramente particolare un’esperienza da provare di persona prima dell’acquisto, soprattutto se si cercano vestibilità più aderenti.
Il cinturino blu scuro in pelle è secondo me la scelta migliore per accompagnare il quadrante lapislazzuli. Il bracciale in acciaio incluso non rende giustizia al resto dell’orologio specialmente nella chiusura, che lascia un po’ a desiderare. Ma fortunatamente, il Chronomaster è incredibilmente versatile con i cinturini, e non vedo l’ora di vederlo abbinato a tonalità grigie, sabbia o addirittura verdi.


Veniamo alla questione più delicata: il prezzo. Questa edizione viene proposta a 23.700 euro, ben 9.800 euro in più rispetto alla versione standard del Triple Calendar. È un sovrapprezzo notevole, considerando che il salto di prezzo tra un quadrante standard e uno in meteorite su un Rolex Daytona con Oysterflex è “solo” di circa 5.500 euro.
Tuttavia, la quantità di pietra impiegata nel Chronomaster, il suo taglio spesso e la complicazione complessa giustificano almeno in parte il posizionamento più alto. In fin dei conti, nessun altro offre oggi un cronografo con decimi di secondo, calendario completo, fasi lunari e un quadrante in pietra naturale così ricco di fascino. Se questo orologio risponde a tutte le caratteristiche che cerchi, beh, sarà difficile trovare qualcosa di più esclusivo da mettere al polso.

Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.